19 giugno 2012

A voce alta.



Che Confusione!
Vi siete accorti, che in alcuni luoghi di ritrovo (chiese escluse) gli astanti hanno la tendenza ad aumentare progressivamente il volume della voce sino a diventare impossibile conversare?

E’ una cosa che non capisco, per quanto mi riguarda, non ci tengo affatto a far sapere i fatti miei agli altri. Per taluni invece sembra una competizione, la supremazia del decibel come nelle gare di car sound e tuning. E’ maleducazione ,mania di protagonismo o cosa?
 Questa mia considerazione, prende spunto la sera di:

Domenica 10 Giugno 2012
Ospedale S.Andrea

Inutile che vi stia a raccontare perché, ma mi sto recando al pronto soccorso.
Non ho l’ombrello e intanto scroscia la pioggia e tumultua il temporale.

La percezione dell’umidità è tale, da ritenere che da un momento all’altro mi crescano le branchie come ai pesci.
Che nausea di tempo e che schifo di serata.
Mi accomodo nella sala d’attesa, fradicio e con le rane nelle scarpe.
Il locale caldo e umido mi provoca una curiosa sensazione di leggerezza. Poi mi vedo riflesso nel vetro del distributore automatico di bevande. Caspita, ma stò letteralmente evaporando!
La stanza, di circa venti metri quadrati, è gremita di persone.
Uomini, donne e bambini di etnie diverse; infanti che piangono e mamme che sgridano, altri al cellulare che ovviamente parlano ad alta voce per sovrastare il brusio generale e le discussioni di  anziani, probabilmente affetti da disturbi dell’udito, che naturalmente parlano di malattie e decessi.
I più fortunati, ascoltano la musica con le cuffie collegate al loro cellulare.
Tutto apparentemente normale.
Poi la massiccia porta che separa l’area di attesa dall’ingresso al reparto di soccorso, si apre ed appare un’infermiere in camice verde :” Il marito della Signora Rossi?” chiede, ma nessuno pare aver percepito il suo richiamo. “ IL MARITO DELLA SIGNORA ROSSI E’ IN SALA?” ripete, questa volta con più forza ed enfasi.
Ad uno ad uno, i presenti si mettono a tacere e nella stanza cala un improvviso silenzio, allorché l’infermiere finalmente ascoltato, si avvia con l’interessato chiudendo rumorosamente l’apertura dietro di sé. Forse sono troppo abituato a frequentare luoghi rumorosi, ma sino a qualche secondo prima non avevo prestato attenzione al livello di rumore presente nell’ambiente.
Ora che tutto si è tacitato mi sembra quasi inverosimile l’essere ancora presente nello stesso ambiente.
L’esperienza mi ispira una domanda:

Ma perché si alza la voce
Al ristorante;
Nei supermercati;
Dal dottore;
Sul treno;
Al pronto soccorso ecc…
e forse anche all’obitorio?

Attendo con pazienza un suggerimento,
ringraziando anticipatamente

Fabrizio P.

Ps: “ Per buona pace dei lettori, mi preme riferire che la vicenda si è conclusa senza gravi conseguenze e che siamo tornati a casa la sera stessa”

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