Zona
di Guerra.
Attentato in Afghanistan: morto un carabiniere e altri due militari feriti
Un militare è effettivo nella seconda Brigata Mobile di Livorno
L'esplosione
in un campo d'addestramento della polizia afghana ad Adraskan, nell'Afghanistan
occidentale
Livorno, 25 giugno 2012 - Un carabiniere è morto e altri due sono rimasti feriti per un'esplosione stamani alle 8.50 ora locale (le 6.20 italiane) in un campo d'addestramento della
polizia afghana ad Adraskan, nell'Afghanistan occidentale.
Fonte: http://www.lanazione.it/livorno/cronaca/2012/06/25/734435-attentato_afghanistan_morto_carabiniere_feriti.shtml
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25
Giugno 2012
I quotidiani,
aprono oggi con la tragica notizia di cui sopra.
Quando sento parlare della morte di soldati
impegnati nelle “missioni di pace” in
aree del pianeta denominate “Zone
Di Guerra”,
rabbrividisco e mi rattristo come per ogni altra
vita spezzata e mi domando quanto sia utile o giusto che dei nostri
connazionali cadano in circostanze così lontane dalla mia comprensione. Capisco
anche quanto sia doveroso che i mezzi di comunicazione di massa diano giusto
risalto a tali tragedie e che le istituzioni tributino solenni funerali di
stato in onore di queste persone.
Ma con
tutto il cordoglio ed il dispiacere che provo per le famiglie di queste vittime,
non riesco a non prendere atto che esistono anche altre e non meno importanti
disgrazie che devono essere ricordate. Sono per esempio le “Morti Bianche” dei caduti sul lavoro, gli attentati di mafia oppure quelli rivolti ai rappresentanti delle istituzioni, insomma la lista sarebbe lunga, ma oggi
mi preme parlare dei decessi causati dagli incidenti
stradali, in cui spesso sono coinvolte giovani vite, anch’essi
vittime di una “Zona
Di Guerra”: La Strada.
Perché non dare altrettanto risalto alle oltre
settanta vittime che settimanalmente muoiono sulle nostre strade!
Per questi decessi, appena un trafiletto sulla
cronaca locale?
Proprio
di recente, ACI ed ISTAT hanno
pubblicato in merito al numero di incidenti stradali mortali una stima
preliminare .
Potete
leggere i dati qua sotto:
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Fonte
ISTAT 20 Giugno 2012 http://www.istat.it/it/archivio/65205
Anno 2011
INCIDENTI STRADALI
Stima preliminare
Nel 2011, sulla base di una stima preliminare, si sono verificati in Italia 205.000 incidenti stradali con lesioni
a persone. Il numero delle vittime è pari a 3.800, mentre i feriti ammontano a 292.000.
Rispetto al 2010, si riscontra un calo del numero degli incidenti con lesioni a
persone (-3,0%) e dei feriti (-3,5%). La riduzione del numero dei morti è
ancora più consistente (- 7,1%).
L’indice di mortalità (ovvero il rapporto tra numero dei morti e numero degli
incidenti con lesioni moltiplicato 100) è pari, nel 2011, a 1,85, in lieve
diminuzione rispetto al valore registrato nel 2010 (1,93).
L’indice di mortalità (valori per 100 incidenti) secondo la localizzazione
dell’incidente, basato sulla stima preliminare per l’anno 2011, risulta pari a
3,2 per le autostrade (era 3,1 nel 2010), 1,0 per le strade urbane (1,1) e 4,8
per quelle extraurbane (5,0).
Il calo del numero di morti, rispetto al 2001, è stato pari al 46,4% (era
-42,4% nel 2010). L’obiettivo fissato dall’Unione Europea nel Libro Bianco del
2001, che prevede la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010, non è
ancora stato raggiunto dall’Italia.
Nei paesi dell’Unione europea, i livelli provvisori dei tassi di mortalità,
calcolati come rapporto tra il numero dei morti in incidente stradale e la
popolazione residente (tassi per 1.000.000 di abitanti) variano da 32 del Regno
Unito a 109 della Polonia. Il tasso di mortalità per l’Italia, calcolato sulla
base della stima preliminare 2011, è pari a 63.
Nel 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato un nuovo
Decennio di Iniziative per la Sicurezza Stradale 2011-2020 con lo scopo di
ridurre ulteriormente il numero di decessi da incidenti stradali nel mondo.
La
Commissione Europea, in occasione dell’inaugurazione della nuova decade di
iniziative per la sicurezza stradale, ha delineato le linee guida basate su
sette principali obiettivi strategici: migliorare la sicurezza dei veicoli,
realizzare infrastrutture stradali più sicure, incrementare le tecnologie
intelligenti, rafforzare l'istruzione e la formazione per gli utenti della
strada, migliorare i controlli, fissare un obiettivo per la riduzione dei
feriti in incidente stradale, prestare maggiore attenzione alla sicurezza dei
motociclisti.
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Ma quando si inizierà a prendere in considerazione
l’ipotesi che anche la strada deve essere considerata una vera e propria “ Zona Di Guerra”, che la patente di guida, sia in
realtà una licenza di uccidere ed i
veicoli delle armi letali?
Scusate il mio sfogo, ma da genitore non posso assistere impotente a questa
carneficina.
Anche se le cifre riportate evidenziano una incoraggiante
lieve diminuzione rispetto al 2010, ambirei a che, quei dati fossero azzerati,
come ovviamente quelli relativi a qualsiasi
tragedia. Capisco che sia una fantasia irrealizzabile, ma proprio per questo
non dobbiamo mai abbassare lo stato di allerta, con l’aiuto delle istituzioni
certamente, ma anche con un nostro significativo impegno di formazione e di
promozione finalizzato alla presa di coscienza sia dei pericoli annessi alla
circolazione che al rispetto del codice della strada ma, ancor più importante,
al rispetto della vita .
Se ognuno di noi cerca di fare qualcosa per i propri figli, nipoti o amici, sarà anche un
piccolo contributo ma, come cita Atarazu
Sawarazu.
“Anche un viaggio di mille leghe comincia con unpasso” .
Inoltre per chi fosse interessato vorrei segnalare “L’Associazione Italiana Familiari e Vittime
della Strada”. Maggiori informazioni le potete trovare qui.
Vi saluto, nella speranza che questa mia riflessione, possa incoraggiare
almeno un qualche interesse su questo argomento.
Fabrizio P.
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