12 marzo 2012

IL TEMPO, un confine pericoloso.


IL TEMPO, un confine pericoloso.

Biip! Biip! BIIP!!! BIIP!!!
In un fastidioso crescendo, la svegli mi desta bruscamente.
L'agenda piena di impegni e così poco tempo!
Come un'atleta ai blocchi di partenza, la mia giornata ha inizio...
ma cos'è il tempo?

Definizione tratta da:
il Sabatini Coletti Dizionario della Lingua Italiana
1 [tèm-po] s.m.
  • 1 Concetto intuitivamente collegato al divenire, alla durata, alla continuità (articolata in presente, passato e futuro) in cui situiamo ogni cosa, esperienza, avvenimento: il trascorrere del t. || con il t.; con l'andare, con il passare del t...
  • 2 Successione illimitata e misurabile di istanti; riferimento temporale necessario per la sua misurazione || t. siderale, t. solare, sistemi di misura del t. basato sull'intervallo tra due successivi passaggi al meridiano locale rispettivamente di una stella o del Sole...
  • 3 Periodo di durata più o meno ampia e definita: un anno, un mese di t.; cosa hai fatto in tutto questo t.?; spec. in relazione al compimento di qlco.: dammi il t. di vestirmi e sono da te || c'è sempre t., non ci sono scadenze...
  • 4 Epoca, età storica o della vita: al t. di Napoleone; ai t. del fascismo; periodo contrassegnato da particolari caratteristiche: in t. di guerra; il t. degli esami || un t., anticamente...
  • 5 (solo sing.) Momento opportuno, circostanza favorevole: sarebbe t. che la smettessi; ogni cosa a suo t. || a t. debito, al momento giusto: | a t. e luogo, nel momento e nella sede appropriati | prima del t.; innanzi, anzi t...ecc...ecc...
Insomma, scienziati, filosofi e pensatori di ogni epoca si sono prodigati nel cercare di dare un significato al tempo, non per ultimo Albert Einstein con la sua formulazione della :
Relatività ristretta
Tale teoria fu pubblicata nel 1905 da Einstein, rivoluzionando per sempre la nostra concezione di spazio e di tempo: chi pensa ancora ad essi in termini assoluti, si sbaglia.
Infatti, due osservatori, in moto relativo l’uno rispetto all’altro, hanno diverse percezioni del tempo...

Quindi, definizioni a parte, il tempo è soprattutto una percezione.

Quante volte mi è capitato, magari nello svolgere un'attività noiosa di pensare
:"Uffa! Oggi non mi passa mai"
Oppure viceversa :"Caspita è proprio vero che quando ci si diverte il tempo vola!"

Il labile confine del tempo visto dalla mia zona del crepuscolo si concretizza in questa semplice affermazione del maestro zen Dogen Zeniji :
"La maggior parte delle persone crede che il tempo trascorra, in realtà esso sta sempre là dov'è."
maestro zen Dogen Zeniji
__________________________________________________________________________________

Stando così le cose, del tempo non dovrei preoccuparmi molto.
In effetti è proprio così.
Non mi occupo di qualcosa che non esiste.
___________________________________________________________________________________

Però, né voglio parlare perché nella pratica comune né ha altresì importanza:

Il tempo nostro malgrado influenza la nostra esistenza”

Il nostro orologio biologico è stato da sempre regolato sul ciclo siderale. Cioè il susseguirsi inalterato di giorno e notte.


La vita è una cosa semplice.”

Di giorno lavoro per soddisfare i bisogni primari.
La notte riposo.

Invece...?
La frenesia della vita moderna, ci costringe ad essere veloci, sempre più veloci.
Produrre di più, lavorare di più, crescere e consumare di più.
Veloci, sempre più veloci.

Oggi il tempo e le mete sono la nostra ossessione:

Riuscirò a fare tutto quello che devo nel tempo previsto?”.
Le bollette da pagare;
I bambini e la scuola;
La spesa al supermercato;
I lavori domestici;
Le imprevedibili complicazioni familiari;
Arrivare puntuale al lavoro... Ecc...Ecc...
Le code per strada;
E poi?...
La roulette del parcheggio;
L'ascensore è guasto;
Affanno !!!...Esasperazione!!!...Guardo l'orologio, sono a corto di minuti.

L’agitazione ci assale. Spesso ci sentiamo inadeguati oppure arrabbiati e in questo contesto, inevitabilmente prima o poi, il tempo a nostra disposizione si esaurisce e con esso anche le nostre energie. Questa indotta costrizione mentale, lentamente deteriora la percezione di sé e ci allontana dai reali bisogni del nostro essere. Il nostro orologio biologico si guasta e talvolta ci ammaliamo.

Una recente statistica U.S.A. riguardante i paesi sviluppati, dice che quasi il 50% delle persone viene colpito, almeno una volta nella vita, da disturbi di Depressione o Ansia. In Italia circa 5 milioni di persone soffrono di Depressione e 3 milioni di Ansia; ciò significa più del 10% della popolazione (la schizofrenia e i disturbi psicotici colpiscono circa lo 1 per mille della popolazione). Questi dati calano drasticamente in quelle nazioni che noi definiamo sottosviluppate.

Ma la richiesta è sempre la stessa, veloci, sempre più veloci, quasi imponendoci di condensare lo spazio ed il tempo a nostro piacimento.
Purtroppo non possiamo padroneggiare il tempo perché per quanto se ne dica, il tempo NON ESISTE. Solo nominandolo è già sparito.
Esiste solo il momento.
Cioè il Qui e Ora!

Così qualcosa che non esiste, creato per dare ordine al divenire delle cose, diventa uno strumento perverso, volto ad influenzare involontariamente le nostre esistenze.

Come uscire da questo circolo vizioso?
Non ho una risposta, posso solo condividere le mie esperienze e spero che queste possano essere di giovamento anche a voi come lo sono per me.

Nella meditazione (io pratico lo zazen), per esempio provo ad accedere a una dimensione in cui spazio e tempo non esistono. C'è una grande somiglianza tra le conclusioni dei fisici moderni e dei mistici, entrambi affermano, in modo diverso, che spazio e tempo non sono assoluti, ma relativi, anche allo stato emotivo in cui ci si trova.

Si può e si deve quindi, cercare di riappropriarci del nostro primordiale ritmo biologico. Ne va del nostro benessere, e se vi trovate in uno stato di agitazione, come spesso mi trovo io, fermiamoci un istante e proviamo insieme ad attuare questo semplice esercizio:

Scegliamo un'attività che di solito svolgiamo velocemente.
Può essere qualunque cosa, come lavare i piatti o riordinare gli scaffali.
Quando siamo pronti, iniziamo respirando lentamente e profondamente per circa trenta secondi.
Facciamo in modo che la nostra postura sia corretta, ed iniziamo a compiere ogni azione lentamente, facendo molta attenzione ad ogni singolo gesto.
Ogni movimento deve essere calmo e lento, come fossimo immersi in una enorme vasca di acqua calda.
Siamo rilassati ed in armonia con l'ambiente e con gli oggetti che stiamo usando.
Il nostro respiro è lento e regolare ed il nostro lavoro è lento, leggero e piacevole.
Rimaniamo concentrati su quello che stiamo facendo, siamo qui e ora.
Terminato il nostro lavoro, riprendiamo lentamente contatto con ciò che ci circonda e le nostre abitudini.

Questo esercizio, ci permette non solo di ridurre lo stress ed accrescere la nostra calma interiore, ma anche di percepire profondamente la relazione che avviene tra noi stessi e ciò che stiamo facendo .

Un saluto
Fabrizio P.

Nessun commento: