18 settembre 2025

๐ˆ๐ฅ ๐ ๐ž๐ง๐จ๐œ๐ข๐๐ข๐จ ๐๐ข ๐†๐š๐ณ๐š

 ๐ˆ๐ฅ ๐ ๐ž๐ง๐จ๐œ๐ข๐๐ข๐จ ๐๐ข ๐†๐š๐ณ๐š.

Con tutta la calma che mi รจ rimasta, trovo vergognoso che media e istituzioni solo oggi svegliati, come da un lungo, colpevole sonno, abbiano trovato il coraggio di dare al ๐๐ซ๐š๐ฆ๐ฆ๐š ๐ฉ๐š๐ฅ๐ž๐ฌ๐ญ๐ข๐ง๐ž๐ฌ๐ž il suo vero nome.

Che tempismo, non c'รจ che dire! Arrivano proprio ora che gli ultimi disperati stanno scappando da Gaza City e che l'operazione di ๐ฉ๐ฎ๐ฅ๐ข๐ณ๐ข๐š ๐ž๐ญ๐ง๐ข๐œ๐š รจ quasi completa.
Presto, la coraggiosa "๐†๐ฅ๐จ๐›๐š๐ฅ ๐’๐ฎ๐ฆ๐ฎ๐ ๐…๐ฅ๐จ๐ญ๐ข๐ฅ๐ฅ๐š se mai gli verrร  concesso di attraversare l'assedio, approderร  su un lembo di terra desolata, ormai ridotta a un deserto sotto il controllo degli Israeliani.
Perciรฒ a strage compiuta, dopo aver voltato la testa per mesi, anni, o aver sostenuto una narrazione giustificativa, politici, intellettuali, giornalisti e influencer corrotti, alzeranno la voce, fingendo sdegno. Diranno, con la solennitร  di chi si pulisce la coscienza, "E' stato un genocidio". Ma questa frase non sarร  un'accusa, bensรฌ una sordido tentativo di assoluzione. Un modo per dirsi: " Noi non siamo rimasti in silenzio". A quel punto la loro coscienza, lavata e sgrassata, potrร  dormire sonni tranquilli.
Voglio che lo sappiate, ๐๐Ž๐ˆ ๐๐Ž๐ ๐ƒ๐ˆ๐Œ๐„๐๐“๐ˆ๐‚๐‡๐ˆ๐€๐Œ๐Ž!
La memoria, in questo caso, non รจ solo un atto di giustizia, ma una necessitร  per non cadere nella trappola dell'ipocrisia. Non si puรฒ ignorare il passato, cancellare con un colpo di spugna anni di indifferenza, di censura e di accuse infondate.
Ricordiamo bene quando il desiderio di solidarietร  con il popolo palestinese veniva represso, i cortei dispersi con la violenza, e la voce del dissenso tacciata di antisemitismo o di sostegno ad Hamas. Ricordiamo i manganelli e le accuse che zittivano chiunque osasse deviare dalla narrazione ufficiale.
E non dimentichiamo il caso di Francesca Albanese, la relatrice speciale dell'ONU, che per aver adempiuto al suo mandato e aver denunciato i crimini subiti dai palestinesi, รจ stata lei stessa oggetto di sanzioni. “๐๐ฎ๐ง๐ข๐ฌ๐œ๐ข๐ง๐ž ๐ฎ๐ง๐จ ๐ฉ๐ž๐ซ ๐ž๐๐ฎ๐œ๐š๐ซ๐ง๐ž ๐Ÿ๐ŸŽ๐ŸŽ” con lo scopo di soffocare la veritร , il dissenso e delegittimare chi ha il coraggio di dire le cose come stanno.
La loro "๐‘๐‘œ๐‘›๐‘ฃ๐‘’๐‘Ÿ๐‘ ๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘’" di oggi non รจ che il risultato di una situazione ormai troppo evidente per essere nascosta. Quindi la memoria resta, e con essa l'accusa.
Con un sardonico sorriso, mi chiedo se il dilagante cinismo sia sufficiente a sostenere il peso di questa ennesima, teatrale, sceneggiata di stato. E la parte peggiore? E’ una strategia che attraversa ogni colore politico. Non รจ una questione di destra o sinistra, ma un patto trasversale, una complicitร  diffusa.
Ricordiamolo quando saremo nuovamente chiamati alle urne.




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