Anche LeoHohmann un famoso giornalista indipendente la pensa così.
Ma per i più cocciuti sostenitori della bontà del modello attuale e al fine di dissipare qualunque dubbio a conferma di quanto detto sopra, ci viene in aiuto il World Economic Forum:
Fonte: https://www.weforum.org/agenda/2022/09/my-carbon-an-approach-for-inclusive-and-sustainable-cities/
Il nostro mondo si sta trasformando: grandi tendenze comunitarie per città sostenibili.
Negli ultimi cinque-sette anni ci sono stati sviluppi significativi sul fronte sociale, ambientale e tecnologico che potrebbero aiutare a realizzare le iniziative "My Carbon" per plasmare il futuro verso città intelligenti e sostenibili.
In particolare, per menzionare tre sviluppi in questo contesto:
1. Il COVID-19 è stato il test della responsabilità sociale: miliardi di cittadini in tutto il mondo hanno adottato un numero enorme di restrizioni inimmaginabili per la salute pubblica. Ci sono stati numerosi esempi a livello globale di mantenimento del distanziamento sociale, utilizzo di mascherine, vaccinazioni di massa e accettazione di applicazioni di tracciamento dei contatti per la salute pubblica, che hanno dimostrato il nucleo della responsabilità sociale individuale.
Adesso è abbastanza chiaro?
Ma c’è di più, qualcosa di cui forse non si sta discutendo abbastanza. Di cosa si tratta? Il fatto è che, dopo il riuscito esperimento psico-pandemico, si sta velocemente passando alla fase due del progetto:
Quarto potere, propaganda del terrore e nuove leggi repressive:
Come? Semplice: Terrorizzare i cittadini, alimentare il panico e giustificare un'ondata di leggi repressive che non risolvono alcun problema, ma servono solo a far crescere il potere dello Stato.
È un meccanismo collaudato, che si ripete ciclicamente nella storia e, a quanto pare, funziona ancora; La realtà viene distorta per vendere paura e giustificare misure sempre più draconiane. Un capolavoro di ingegneria sociale, insomma, che ci trasforma da cittadini in sudditi.
Un nuovo attacco alla libertà di manifestare è arrivato!
Il 27 giugno scorso, le commissioni parlamentari Affari Costituzionali e Giustizia, hanno approvato una serie di emendamenti del Ddl Sicurezza che inaspriscono le pene per chi protesta, trasformando pacifici sit-in in reati punibili con il carcere. Tra questi la cosiddetta “norma anti-Gandhi” che prevede fino a 1 mese di carcere o la multa fino a 300 euro per chi blocca una strada con il proprio corpo e dai 6 mesi fino addirittura a 2 anni se il reato viene commesso da più persone.
Mentre è ancora in discussione l'emendamento Iezzi che innalza le pene fino a 20 anni di carcere per chi dissente in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere, come la Tav Torino-Lione o il ponte sullo Stretto.
Che le modalità di contestazione possano dividere è comprensibile. Ma criminalizzare la disobbedienza civile è un attacco diretto alla democrazia. Le nuove leggi contro le manifestazioni non fanno altro che restringere sempre di più lo spazio per il dissenso e la partecipazione attiva dei cittadini.
È un allarme che non possiamo ignorare: la società civile è sotto attacco!
E non voglio immaginare la prossima fase.
Ma tranquilli, amici!
Il Grande Fratello ci sorveglia per il nostro bene.
Chi non vorrebbe vivere in una società scevra da pensieri devianti e azioni indisciplinate? Un mondo dove ogni respiro è autorizzato e ogni passo è tracciato. E’ il paradiso terrestre promesso dai nostri saggi governanti.
Dopotutto, chi ha bisogno di libertà quando si può avere la sicurezza di una cella a misura di cittadino modello?
Meditate gente, meditate.
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