21 settembre 2024

Mors tua vita mea.

 MORS TUA VITA MEA! 

Uilm:“Leonardo a gonfie vele. Commesse Esercito porteranno a La Spezia mole di lavoro mai vista”  Pazzi! A quale prezzo?

FERMIAMO L'INDUSTRIA DELLE ARMI!


Mentre l'ombra della terza guerra mondiale incombe, il nostro Paese è chiamato a una scelta cruciale.

LAVORATORI DELLE FABBRICHE MILITARI, LA STORIA VI CHIAMA! 

Il governo sostiene l'ideologia bellica. Voi detenete il potere di invertire la rotta. Le vostre mani, oggi adunate per produrre morte, possono essere usate per costruire un futuro migliore. 


Operai, studenti, cittadini: uniamo le nostre forze per fermare il traffico di armi! 

Chiediamo la riconversione immediata delle fabbriche militari. 

Le nostre aziende producano vita, non morte! 

 Insieme possiamo arginare questa deriva!

Come sapete, in linea con i principi che mi guidano, avevo deciso di intraprendere un viaggio simbolico, in bicicletta, da Sarzana (SP) a Roma e ritorno, per portare una istanza di cambiamento destinata al Presidente della Repubblica Italiana.

"La lettera che ho consegnato al Quirinale rivestiva un'importanza particolare per me. Per questo ho preferito non divulgarne il contenuto sino alla consegna, come forma di scaramanzia. Ora, posso finalmente condividerla con voi."
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Egregio Presidente della Repubblica Italiana
Sig. Sergio Mattarella 


Sarzana lì, 03/09/2024

“Ho fatto un sogno, e in quel sogno ho visto un mondo diverso. Un mondo in cui i bambini non conoscono l'odio, dove i padri non sono obbligati a fabbricare strumenti di guerra per vedere i propri figli cadere sul campo di battaglia. Ho immaginato un mondo in cui la competizione è solo una sfida sportiva, non una lotta disperata per la sopravvivenza. Un mondo in cui la luce dell’uguaglianza brilla, scacciando le ombre della miseria. Un mondo che respira pace, e quel sollievo voglio condividerlo con tutti.”

Sig. Presidente, in una sua recente dichiarazione, si è espresso, opportunamente, in favore della pace. Cito testualmente le sue parole pubblicate sul quotidiano “ La Repubblica” del 01 Giugno 2024 :
“Occorre impegnarsi per la pace. Ma occorre rifiutare con determinazione baratti insidiosi: sicurezza a detrimento dei diritti, assenza di conflitti aggressivi in cambio di sottomissione, ordine attraverso paura e repressione, prosperità economica in cambio di sudditanza”.

Lodevole è l’iniziativa di portare alla luce le condizioni distopiche che, purtroppo, sono all’origine di tante guerre. Tuttavia, mi preme porle due domande. La prima: cosa significano le sue parole: "Occorre impegnarsi per la pace"? Attualmente, il governo Italiano, ignorando l’opinione popolare e scegliendo di offrire il suo contributo per armare l’Ucraina, di fatto sta sostenendo un conflitto a spese dei contribuenti. 
La seconda domanda: A chi era realmente indirizzato il suo messaggio? Perché, vede, Egregio Sig. Presidente, le sue parole dipingono con precisione il deprimente quadro dell’attuale condizione della nostra nazione.

Intendiamoci da uomo a uomo, io parlo come mangio e con la pancia vuota anche le parole sono affamate di giustizia. Mentre Lei pronuncia discorsi altisonanti di elogio alla sovranità europea, milioni di italiani si ritrovano a lottare ogni giorno per arrivare a fine mese. Povertà e ingiustizia crescono a vista d'occhio, eppure sembra che la Sua agenda sia occupata da ben altro. Lei è il rappresentante di tutti gli italiani, ma ho l’impressione che stia tutelando solo gli interessi di una ristretta élite imperialista. Se così non fosse, mi dimostri che sto sbagliando. 

Come cittadino non ho bisogno di promesse, ma di azioni concrete per ridurre le disuguaglianze, che rappresentano una vera bomba a orologeria pronta a esplodere. 

È necessario investire seriamente nel sociale, nella sanità pubblica, nell’istruzione e creare un'economia che funzioni equamente per tutti, non solo per i soliti privilegiati. Basta con questo doppio standard!

Anche Lei come me vuole la pace? 

E’ arrivato il momento di cambiare paradigma. Si guardi intorno! Mentre alcuni accumulano ricchezze inaudite, altri sono sfruttati come schiavi. La pace? Resterà una chimera, un miraggio in un mondo fatto di prevaricazioni. Finché le nostre mani saranno sporche di polvere da sparo e le nostre tasche gonfie di profitti insanguinati, la guerra continuerà a imperversare. Disarmiamo i cuori e le nazioni. Fermiamo l'industria della morte, prima che annienti definitivamente la nostra umanità!

Sig. Presidente mi rivolgo a lei, come ai suoi ministri e ai dipartimenti tecnici a ricordare il mandato che noi cittadini vi abbiamo affidato, un incarico per cui siete generosamente retribuiti. È il momento di darsi da fare in una direzione più umana, di operare con senso di responsabilità quegli aggiustamenti necessari per riportare dignità, lavoro e giustizia per tutti. Le vostre decisioni possono e devono essere il motore di un cambiamento positivo per l’intera nazione.
Faccia in modo che la politica sia al servizio delle persone, come dovrebbe essere.


Concludo questa lettera con la speranza che la mie parole vengano ascoltate, dietro di esse ci sono i sogni, le paure e le speranze di un uomo e di un padre.

Con rispetto e fiducia,
Fabrizio Parducci
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