12 maggio 2012

Italiani popolo di santi, poeti e navigatori… si, ma con il TomTom!


Italiani: popolo di santi, poeti e navigatori… ?

Lavorando all’ufficio post acquisti di un grande ipermercato, per esperienza diretta, le cose mi appaiono diversamente.

Qua da noi, la gente riesce a smarrirsi anche con il navigatore GPS!

Ma come è possibile?

 Proprio quest’oggi un cliente è venuto a ritirare il suo dispositivo al quale abbiamo effettuato un aggiornamento del software. Poiché il signore non conosce l’uso del computer e di conseguenza nemmeno di internet, si è presentato particolarmente infervorato, riferendomi del recente episodio in cui, recandosi a Parma, su indicazione   del navigatore, si ritrovava a circa 10 Km di distanza, dal luogo che intendeva raggiungere. Ho provato a fargli capire che l’impiego di detti strumenti è assoggettato a un frequente aggiornamento delle mappe, ma niente da fare, questa fu la sua posizione:   “ Non è possibile che per usare ‘sti aggeggi serva una laurea in informatica e poi come mai non è presente un manuale cartaceo, ti forniscono un dischetto da mettere nel computer. Ma io un computer non ce l’ho e non ho davvero voglia nè di comprarlo e tantomeno di recarmi da qualcuno per poi pagarlo…”

Ma quando non esistevano i navigatori satellitari si perdevano tutti?

Io non sono un nostalgico anzi,  la tecnologia mi affascina, ma conseguentemente mi costringe ad un’applicazione costante per rimanere informato sulla sua frenetica evoluzione.

Però vi ricordate come era bello, quando per raggiungere un luogo si faceva affidamento solo alle indicazioni della gente incontrata lungo la strada?

Fermavi il veicolo, abbassavi il finestrino e chiedevi…

Qualche volta ti imbattevi in un buontempone che, su sua indicazione,  ti faceva ritrovare al termine di una strada chiusa, persa in un luogo remoto.
Qualcun’altro invece ti suggeriva la via verso un locale di sua conoscenza, su cui probabilmente lucrava qualche lira a provvigione.

Ma, nella maggioranza dei casi,  incontravi persone gentili e disponibili che ti fornivano informazioni corrette sulla giusta direzione. È sempre gratificante compiere una buona azione.

In qualunque caso era un pretesto per socializzare, e se perdevi la rotta, potevi farti ospitare da un’affittacamere di periferia, per poi scoprire, seduto al tavolo con i proprietari della locanda e con un buon bicchiere di vino in mano, che nei dintorni vi erano dei luoghi meravigliosi da visitare. A volte smarrirsi è costruttivo e piacevole. Rispetto al passato, quindi, le cose non sono cambiate, qualche volta ci si perdeva, allora come oggi.

Ma perché arrabbiarsi? Forse perché una domanda non costa nulla mentre il navigatore gps lo paghiamo profumatamente?

Sia come sia un detto popolare cita: “ Si fa meno fatica a sorridere che a tenere il broncio”

Un saluto cari Italiani:
popolo di santi, poeti e navigatori… si, ma con il TomTom!

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