06 dicembre 2012

Domande



Padre e figlio 
” Mi domandi  perché siamo così diversi?
Dubbioso, anch’io me lo sono chiesto molte volte.
Infine mi sono convinto che è semplicemente una faccenda di equilibri nell’ordine naturale della vita. La natura non crea due cose uguali per rispettare questa stabilità, così ogni individuo è unico ed imprescindibile dalla funzione cui è destinato. Nel cammino della nostra esistenza, il libero arbitrio ci permette di prendere strade diverse e talvolta si compiono scelte che alterano questo equilibrio, ma seguirai l’ispirazione dettata dal tuo cuore, allora scoprirai quanto è facile e meraviglioso essere in armonia con il tutto.









Fabrizio P.

25 novembre 2012

Pensiero positivo



Ascolta il tuo cuore.
Esso conosce tutte le cose, perché è originato
dall'Anima del Mondo, e un giorno vi farà ritorno.
Il mio cuore è inquieto, disse il ragazzo. Sogna, si commuove ed è innamorato
di una donna del deserto. Mi chiede tante cose e spesso, durante la notte, non
mi lascia dormire quando penso a lei.
Bene, il tuo cuore è vivo. Continua ad ascoltare ciò che ha da dirti.
Il mio cuore è traditore, disse il ragazzo all'Alchimista, quando si
fermarono per fare riposare un po' i cavalli. Non voglio che continui a
parlare.
E’ un bene, rispose l'Alchimista. E’ la prova che il tuo cuore è vivo. E’
naturale aver paura di scambiare per un sogno tutto ciò che si è già ottenuto.
Perché, allora, devo ascoltare il mio cuore?
Perché non riuscirai mai a farlo stare zitto. E per quanto tu finga di non
ascoltare ciò che dice, sarà sempre nel tuo petto e continuerà a ripetere
quello che pensa della vita e del mondo.
Anche se è traditore?
Il tradimento è il colpo che non ti aspetti. E se tu saprai conoscere bene il
tuo cuore, esso non te lo darà mai. Perché conoscerai i tuoi sogni e i tuoi
desideri, e saprai fronteggiarli. Nessuno riesce a sfuggire al proprio cuore.
Quindi è meglio ascoltare ciò che dice. Perché non si abbatta mai quel colpo
che non ti aspetti.

Tratto da: L’alchimista di Paulo Coelho


02 novembre 2012

Ma rilassatevi.



C’è chi dice che la vita scorre come un fiume. A volte appare come anse tranquille, altre come impetuose cascate.
La mia è entrambe le cose, in superficie è piatta come le acque di un lago in assenza di vento, in profondità è un tumultuoso mare in tempesta.
 
01 Novembre 2012
Al lavoro
Percorro il corridoio che porta all’ingresso, strascicando rumorosamente la punta di metallo dell’ombrello sul freddo lastricato di marmo bianco. 
Il maltempo ulula tra gli infissi e lo scrosciare della pioggia, sovrasta tutto. Qua e là pozze d’acqua piovana, penetrate da rugginose fessure formatesi sul telaio del soffitto in vetro. Le innaturali luci al neon confuse con il grigiore di questo giorno uggioso rende l’atmosfera lugubre a ricordare l’Halloween appena trascorso. Saluto distrattamente alcuni colleghi che ricambiano con la stessa enfasi mentre schivo fortunosamente un carrello che freneticamente sbuca da una corsia. Sono arrivato! Prendo posizione…
Ore 10:00 am.
Osservo con attenzione la nutrita clientela. 
Dai loro volti traspare noia e svogliatezza o qualche sorriso di circostanza, come al solito i bimbi fanno capricci ma soprattutto avverto tanto nervosismo. 
La tensione è percettibile come la musica proveniente dall’impianto di diffusione.
“Non mi aspettavo così tanta gente! Ma cosa avranno tutti da correre! È un giorno di festa, la scusa del  sono in ritardo, dei fornelli accesi o del bambino all’asilo, non regge, MA RILASSATEVI
Sarà che sto invecchiando, ma non capisco più la gente…un attimo, sta giungendo il primo cliente...

Fabrizio P.

28 ottobre 2012

Maleducati?

Lo so che vi sto tediando con i miei post, ma sono un tipo ostinato.

Questo è l mio blog e se avete intenzione di leggerlo bene, altrimenti fate un po’ come cazzo volete!

Sorpresi? Indignati? Delusi?

I più affezionati di voi, forse hanno capito… o forse no? … (pausa di riflessione).

…Ma daaai!… semplicemente questo post recupera  il tema interrotto nel precedente “Mi riferisco al dilagare della maleducazione che si traduce in chiacchierate oltremodo volgari…”, avvalorato dalla  discussione che ho testé concluso con un infuriato cliente;
Sintesi finale:
“… quindi mi avete venduto un cazzo di prodotto che non funziona un cazzo…” (Cazzo al quadrato)
Ma che piacere commentare la forma ed il contenuto della toccante conversazione in questione: “ Basta una sola parola …

“Vergogna!”

E’ evidente purtroppo che il nostro patrimonio genetico di cultura civica sta lentamente scomparendo.

20 ottobre 2012

Al Lavoro...



Sabato 20/10/2012
Ore 08:40
Sono in ritardo sulla tabella di marcia. Che ansia!
Oggi turno di lavoro lungo: dalle nove alle venti con un’ora di pausa pranzo.
“Respira , fai dei profondi respiri”  
Mi affretto giù per le scale, mentre frugo nel marsupio alla ricerca degli auricolari per il cellulare. “ Già sono in ritardo, figuriamoci se ho voglia di farmi bloccare da una pattuglia con il telefono in mano.”
Mentre apro la porta della sfiancata fiat multipla, sfilo le cuffie dalla tasca. 
“Ma porca vacca, perché quando mi servono, gli auricolari sono sempre aggrovigliati?”

“Scusate, qualcuno è in grado di spiegarmi come avviene? Anche perché quando li avevo riposti sono stato ben attento  a non intrigarli.”

Ok, niente cuffie.
Spengo il telefono per non incorrere in pericolose distrazioni :“Chiunque mi cerchi, può benissimo aspettare quindici minuti.”
Sono arrivato:
“ Buongiorno a tutti!”
“Oh! Fabri, buongiorno, oggi tocca a te?”
“ Ebbene si! Ho vinto io. Vado a prendere posto. A dopo!”
“Ciao”- “Ciao”
Anche oggi mi è andata bene e sono giunto in orario.
Prendo posizione mentre la serranda si alza… entrano i clienti.

30 settembre 2012

La luna



La luna

Ryokan, un maestro di Zen, viveva nella più assoluta semplicità in una piccola capanna ai piedi di una montagna. 
Una sera un ladro entrò nella capanna e fece la scoperta che non c'era proprio niente da rubare.
Ryokan tornò e lo sorprese. 
«Forse hai fatto un bel pezzo di strada per venirmi a trovare,» disse al ladro «e non devi andartene a mani vuote. Fammi la cortesia, accetta i miei vestiti in regalo».
Il ladro rimase sbalordito. 
Prese i vestiti e se la svignò.
Ryokan si sedette, nudo, a contemplare la luna. 
«Pover'uomo,» pensò «avrei voluto potergli dare questa bella luna».

Il Fiore


Il Fiore

Un giorno il Buddha si presentò davanti all'assemblea dei monaci. 
Tutti si aspettavano che egli tenesse uno dei suoi abituali sermoni per illustrare la dottrina, il dharma

 
Ma il maestro, quella volta, non disse nulla.

A un certo punto, sempre senza pronunciare parola, sollevò con una mano un fiore. 

I monaci restarono in attesa che dicesse qualcosa; egli però se ne stava immobile e silenzioso con quel fiore in mano, e osservava i loro volti. 

All'improvviso il suo sguardo si fermò su Kasyapa. Kasyapa sorrise. Anche il Buddha sorrise.
 

Può darsi


Può darsi

Ad un contadino era fuggito via il cavallo. 

"Che sfortuna!", dissero i suoi amici. "Può darsi", rispose l'uomo. 
Qualche giorno dopo il cavallo ritornò insieme ad un altro cavallo ancora più bello e robusto. 

"Che fortuna!", esclamarono gli amici. "Può darsi", replicò il contadino.
Il giorno dopo, suo figlio cercando di cavalcare il cavallo selvatico cadde e si ruppe una gamba. 

"Che disgrazia!", commentarono gli amici. "Può darsi", rispose il contadino.
Una settimana più tardi, tutti i giovani maschi del paese, tranne il figlio con la gamba rotta, furono mandati a combattere in una guerra sanguinosa. 
"Come tutto si è volto al meglio", dissero meravigliati gli amici. "Può darsi", disse il contadino.