07 aprile 2012

Voglia di silenzio (Esercizio n°3)

Ho solo bisogno di un pò di  


Sabato mattina.
Al Lavoro!
Ore 08:59
Annuncio: “Buongiorno,  sono le ore nove e l’ipermercato sta aprendo. La direzione augura buon lavoro a tutto il personale”
Sono pronto.
Le ruote del carrello-spesa cigolano fastidiosamente sotto l’atletica spinta del cliente “maglia rosa”, in fuga nel tentativo di tagliare per primo il traguardo. Il resto del gruppo invece, lentamente gremisce la galleria, per poi imbottigliarsi allo stretto varco di ingresso dell’area vendita.
Qualche  cellulare squilla discutibili melodie, mentre l’interessato si risente per l’inopportuno disturbo.
Più in là un bambino si dimena e piange capriccioso, sovrastato dalle grida del genitore che lo rimprovera.
Qualcun altro invece impreca intollerante e spazientito per qualche disservizio… a dir suo.
Annuncio :”E’ stato erroneamente scambiato un carrello. Il proprietario attende l’ignaro possessore  presso…”
Dal negozio di fronte stride improvviso l’allarme antitaccheggio.
Annuncio: “ Il bambino ….…, attende i suoi genitori al …”
La radio ufficiale, interrompe la programmazione musicale per lanciare uno spot pubblicitario
Annuncio: “ Se è presente un medico in area vendita è invitato a recarsi…”
Intanto Adele canta:
“…Never mind
I’ll find someone like you
I wish nothing but the best
for you too
don’t forget me…”

:” Mi scusi è quà che devo rivolgermi per…”
:” Guardi, può ripetere, che non ho capito, sa tra il rumore della galleria e la musica..”
E’ in onda un brano evergreen di Gianni Pettenati.
Annuncio :”Ricordiamo alla gentile clientela che nel reparto… è in atto una promozione su…”
...
L’incessante sottofondo di musica, voci, suoni, annunci e discussioni, mi terranno compagnia sino al termine del mio turno di lavoro.
Ore 17:43
Sono sull’autobus che mi riporta a casa.
Dietro me alcuni adolescenti, si stanno stuzzicando a suon di parolacce e gestacci. Alla loro destra una donna velata, discute animosamente al cellulare. Intanto il bus ruggisce e sussulta bruscamente in balia del traffico, sommessamente il conducente impreca stizzito.
 Un giovane sedutomi dinanzi, ascolta il suo Ipod ad un volume tale che, vuoi per la sua playlist che per la confusione diffusa, ho l’impressione di non aver mai lasciato il posto di lavoro.

Ore 18:12
Scendo dal bus e percorro qualche centinaio di metri sul margine della trafficata strada principale, tra polvere e smog. Un nutrita cerimonia di auto in coda mi accoglie a suon di clacson e motori rombanti.
Attraverso un sottopasso ferroviario proprio mentre transita un treno merci. Il rumore è assordante.
“E che sfiga!” penso a voce alta.
Eccomi arrivato.
:“Buonasera famigliaaa!!!”
Sui fornelli di cucina friggono scoppiettando le patatine, mentre la nube di vapore viene fagocitata dalla rumorosa e malconcia cappa aspirafumi. Dal bagno lo scrosciare della doccia ed in tv una urlata televendita di pentole domina su tutto.
Sono a casa!..

Fabrizio P.

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