L’ipocrisia europea:
distruggere per poi fingere di voler ricostruire.
Mario Draghi:
“Propongo un cambiamento radicale”
Cari lettori, oggi voglio condividere con voi una riflessione sulle dichiarazioni di Mario Draghi alla High-Level Conference on the European Pillar of Social Rights (Bruxelles, 16 aprile 2024).
Il testo integrale del suo intervento è disponibile al link qui sotto:
Vi invito a leggere e a lasciare la vostra opinione nei commenti.
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Per anni, l’Europa ha seguito con cieca determinazione una strategia autodistruttiva: "Abbiamo deliberatamente perseguito una strategia basata sul tentativo di ridurre i costi salariali l’uno rispetto all’altro, in aggiunta a una politica fiscale prociclica, con l’unico risultato di indebolire la nostra stessa domanda interna e minare il nostro modello sociale." Mario Draghi.
Il risultato? Un’industria sfibrata, delocalizzata, un modello sociale eroso e una dipendenza crescente dalle grandi potenze globali. Tutto questo non è stato un errore né una svista, ma un piano deliberato.
📢 Come ci hanno ridotti così?
🔥 Svalutazione interna – Ci hanno imposto la guerra tra poveri, facendoci credere che abbassare i salari fosse l’unica via per essere “competitivi e sanare la trappola del "debito pubblico". E così, come diligenti servi, ci siamo scannati tra di noi per qualche spicciolo in meno. Il risultato? Meno diritti, meno potere d’acquisto, aziende che chiudono o scappano. Complimenti!
🔥 Politiche fiscali suicide – Invece di sostenere l’economia, hanno tagliato tutto nel momento peggiore, strangolando qualsiasi ripresa. Ora gli stessi che ci hanno affossato parlano di “inversione di rotta” e ci fanno la morale. Ipocrisia allo stato puro.
🔥 La truffa dell’euro – “Grazie all’euro lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più.” La realtà? Lavoriamo fino allo sfinimento, ma a fine mese i conti non tornano mai. Uno stipendio non basta più, il costo della vita divora ogni sacrificio, e mentre ci affanniamo per sopravvivere, la ricchezza si è riversata nelle mani di pochi. Siamo stati spinti in una corsa senza fine, schiacciati da un sistema che ci toglie tutto, persino la speranza.
Non è incompetenza, è un disegno preciso: distruggere il tessuto produttivo, creare precarietà, renderci più deboli e ricattabili. Ora gli stessi burattinai vengono a dirci che serve “più Europa” e “più riforme”.
Così, con sconcertante disinvoltura, Mario Draghi – lo stesso uomo che ha sostenuto e avallato queste politiche per anni – si erge a salvatore, predicando la necessità di un’inversione di rotta. Ci racconta che dobbiamo riscoprire la politica industriale, che servono investimenti e coordinamento. Ma a chi vuole darla a bere?
Non siamo di fronte a un ripensamento sincero, ma all’ennesimo tentativo di salvare la faccia, attrarre e distrarre l'opinione pubblica mentre si perpetua lo stesso schema: impoverire i popoli per rafforzare interessi che nulla hanno a che fare con il benessere dei cittadini. Vi siete stancati di farvi prendere in giro da questa politica o volete ancora applaudire?💬 Dite la vostra nei commenti.
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