08 settembre 2012

La Botola




 
“Quando credi di aver raggiunto il fondo, scopri una botola per scendere ancora più in basso.”







Della mia complicata situazione economico/familiare, già scrissi in un post precedente, ma ho sempre affrontato le difficoltà  in modo positivo e di recente sembrava che la vita stesse imboccando una strada meno tortuosa:

- Mia moglie aveva trovato un lavoro trimestrale con la promessa di una definitiva assunzione da lì  a tre mesi;
- Io ero stato trasferito in un luogo di lavoro meno caotico;
- Mio figlio continuava con profitto gli studi universitari;
- Mia figlia sembrava manifestare sincero interesse  per la scuola che sta frequentando.
  
Quando improvvisamente all’inizio del mese di Agosto, un ictus colpiva mia moglie, causandole la disabilità degli arti nella parte sinistra del corpo:
” L’ictus si verifica quando l’afflusso di sangue ad una parte del cervello viene interrotto o si riduce gravemente, privando il tessuto cerebrale di ossigeno e nutrimento. Nel giro di pochi minuti, le cellule cerebrali cominciano a morire e in virtù dell’area interessata, si evidenziano deficit di diversa natura. La buona notizia e che nei prossimi mesi, data anche la giovane età della donna, gli esercizi di riabilitazione praticati con costanza e fiducia, la aiuteranno a recuperare molto degli originari movimenti e potrà tornare ad essere indipendente. Ma quasi certamente non potrà svolgere il lavoro che stava facendo o qualunque altro lavoro fisicamente impegnativo.”  Dissero i medici, che equivale a dire: ” non potrà più lavorare.”

Ed i progressi lentamente si stanno manifestando e noi tutti siamo speranzosi e i nostri  animi più leggeri.  Ma un bel vaffanculo stavolta me lo voglio concedere.

Insomma non si può mai abbassare la guardia perché:  
La vita ci mette continuamente alla prova

  
Ma è affascinante ed io in questa altalena di eventi preferisco agire e pensare  in modo positivo.  Tornando  al  titolo di questo post: “Quando credi di aver raggiunto il  fondo, scopri una botola per scendere ancora più in basso.”
Per qualcuno questa affermazione è sinonimo di ulteriore oscurità e disagio,  io anzi la penso diversamente: Se attraversando la botola, portando con me la luce della speranza, riesco a scendere ancora più in basso, allora ho ancora della strada da percorrere, delle esperienza da vivere, delle storie da raccontare … un viaggio da compiere.”


” Non importa né la strada, né la destinazione, quello che importa è il viaggio.”
(Autore sconosciuto)

Il viaggio, come la scala al di sotto della botola,  per me, è quanto di più vicino al “qui e ora” della pratica zen.
Mentre viaggio, sono raccolto su quello che vedo, su quello che faccio.
La vita scorre,  immortalata in innumerevoli fotogrammi di istanti, ognuno di essi in grado di dissetare la mia anima con emozioni e suggestioni diverse.
Più cose resteranno, qualcuna andrà dimenticata ed altre saranno rimosse.
Ma di una cosa sono certo, senza paura, un passo alla volta
“Io Voglio Ancora Viaggiare” e come me, mi auguro, anche molti di voi.

Colgo qui’ l’occasione per ringraziare anche a nome di mia moglie, tutti coloro che hanno manifestato il  loro affetto e la loro partecipazione.

Fabrizio P.

Nessun commento: