“Quando credi di aver raggiunto il
fondo, scopri una botola per scendere ancora più in basso.”
Della mia complicata situazione economico/familiare, già scrissi in un post precedente, ma ho sempre affrontato le difficoltà in modo positivo e di recente sembrava che la vita stesse imboccando una strada meno tortuosa:
- Mia moglie aveva trovato un
lavoro trimestrale con la promessa di una definitiva assunzione da lì a tre mesi;
- Io ero stato trasferito in
un luogo di lavoro meno caotico;
- Mio figlio continuava con
profitto gli studi universitari;
- Mia figlia sembrava
manifestare sincero interesse per la
scuola che sta frequentando.
Quando improvvisamente all’inizio
del mese di Agosto, un ictus colpiva mia moglie, causandole la
disabilità degli arti nella parte sinistra del corpo:
” L’ictus si verifica quando l’afflusso di sangue ad
una parte del cervello viene interrotto o si riduce gravemente, privando il
tessuto cerebrale di ossigeno e nutrimento. Nel giro di pochi minuti, le cellule
cerebrali cominciano a morire e in virtù dell’area interessata, si evidenziano deficit
di diversa natura. La buona notizia e che nei prossimi mesi, data anche la
giovane età della donna, gli esercizi di riabilitazione praticati con costanza
e fiducia, la aiuteranno a recuperare molto degli originari movimenti e potrà
tornare ad essere indipendente. Ma quasi certamente non potrà svolgere il
lavoro che stava facendo o qualunque altro lavoro fisicamente impegnativo.” Dissero i medici, che equivale a dire: ” non potrà più lavorare.”
Ed i progressi lentamente si stanno
manifestando e noi tutti siamo speranzosi e i nostri animi più leggeri. Ma un bel vaffanculo stavolta me lo voglio concedere.
Insomma non si può mai abbassare la guardia perché:
La vita ci mette continuamente alla prova
Ma è affascinante ed io in
questa altalena di eventi preferisco agire e pensare in modo positivo. Tornando al
titolo di questo post: “Quando
credi di aver raggiunto il fondo, scopri
una botola per scendere ancora più in basso.”
Per qualcuno questa
affermazione è sinonimo di ulteriore oscurità e disagio, io anzi la penso diversamente: “ Se attraversando la botola, portando con me
la luce della speranza, riesco a scendere ancora più in basso, allora ho ancora
della strada da percorrere, delle esperienza da vivere, delle storie da
raccontare … un viaggio da compiere.”
” Non importa né la strada, né la destinazione, quello che
importa è il viaggio.”
(Autore
sconosciuto)
Il viaggio, come la scala al
di sotto della botola, per me, è quanto
di più vicino al “qui e ora” della pratica zen.
Mentre viaggio, sono raccolto
su quello che vedo, su quello che faccio.
La vita scorre, immortalata in innumerevoli fotogrammi di
istanti, ognuno di essi in grado di dissetare la mia anima con emozioni e
suggestioni diverse.
Più cose resteranno, qualcuna
andrà dimenticata ed altre saranno rimosse.
Ma di una cosa sono certo, senza
paura, un passo alla volta
“Io Voglio Ancora Viaggiare” e come me, mi auguro, anche
molti di voi.
Colgo qui’ l’occasione per
ringraziare anche a nome di mia moglie, tutti coloro che hanno manifestato
il loro affetto e la loro
partecipazione.
Fabrizio P.
Nessun commento:
Posta un commento