17 settembre 2012

Ferragosto



15 Agosto 2012
Ore 9:00


Sereno
Vento: verso N a 2km/h
Temperatura: min. 23° C max.34°C.
Umidità: 41% 

“ Buongiorno, sono le ore nove e l’ipermercato sta aprendo. La direzione augura buon lavoro a tutto il personale”

L’annuncio risuona in tutto l’edificio.
Se avete letto i miei post precedenti, già sapete che lavoro al post-acquisti di una noto ipermercato.  L’operare in un  luogo o “ Non luogo” per citare Marc Augè, rinomato etnologo e antropologo francese, molto simile ad una città in miniatura, ha stuzzicato la mia curiosità a scoprire la natura umana e le sue abitudini. Quindi, eccomi qui, in questo giorno di festa, ad aspettare che si spalanchino le porte, e vi garantisco che nonostante i molti anni passati nel settore del commercio, quotidianamente accadono episodi ancora  in grado di stupirmi.
Costumi e consuetudini, stanno lentamente cambiando.

Clienti in attesa.
ore 9:00
Sono pronto.
I pochi istanti  che precedono l’apertura, sono sempre molto concitati, così decido di spostarmi leggermente dalla mia postazione di lavoro per osservare ciò accade. Mentre nei reparti, freneticamente si concludono le operazioni di rifornimento scaffali e riordino corsie, è al di là della barriera che divide il centro commerciale dall’ipermercato che accadono le cose più  bislacche.
Traguardando fra le maglie della ferrosa divisione, intravedo i volti smaniosi dei clienti in fila. In particolare, una signora in giacca rossa, con aria di provocazione sta fissando gli addetti dei banchi vendita come volesse dire loro :
- ”Appena entro, voglio essere servita per prima, che ho i ninìn (bambini) a casa che dormono e le pentole sul fuoco
( Frase che ho veramente ascoltato mentre ero in attesa nell’ambulatorio del medico di famiglia).
Vicino a lei un uomo in jeans e canottiera sbiadita borbotta sottovoce :
-” Ma quando aprono che l’orario è già passato da ben due minuti!”
(ho letto il labiale),
incoraggiando  un altro che si incarica di gridare:
-”Allora! Vogliamo aprire?”
Ebbene si, certa gente ha sempre fretta, conosco qualcuno che alle 06:00 del mattino già spadella sui fornelli e alle 08:00 ha preparato anche la cena del giorno dopo.
 -”Per favore, può cortesemente spostare il carrello leggermente indietro? Altrimenti mi impalla le fotocellule e la saracinesca non si apre!”
Dichiara il vigilante all’ingresso.
Al punto di accoglienza intanto squilla il telefono
-“ Si buongiorno dica pure … si oggi siamo aperti dalle ore nove alle ore ventuno … no nessun disturbo, grazie buona giornata anche a lei”
Risponde gentilmente una collega che poi si volta verso la compagna e sbuffando le bisbiglia qualcosa all’orecchio.
-“Chissà cosa avrebbe avuto voglia di rispondere se solo né avesse avuto la libertà
Penso fra me.
Nel frattempo le persone si sono accalcate formando una sorta di imbuto rovesciato, in puro stile italiano. Qualche fila più dietro,un passeggino dondola a tempo di musica  mentre un bambino scalpita perché ha bisogno del bagno,
-“No! Non ci vai! Impara a farla prima di uscire di casa, o meglio a tenertela come faccio io.”
nega però il genitore che non vuole perdere il suo posto nella fila.
Un paio di ciabatte di pelle marrone chiaro schiaffeggiano soddisfatte il pavimento sotto l’energica spinta di un piede agitato, mentre il suono proveniente dall’impianto di diffusione rimbalza tra i corridoi.

- ” Ahia! Ma  vuole stare attento con quel carrello! E’ la seconda volta che mi urta il calcagno!”
- ” Mi scusi, ma qualcuno qua  dietro mi ha spinto... Scusi di nuovo!”
L’incessante fruscio del condizionatore d’aria sovrapposto al brusio di fondo, crea un’atmosfera da gran premio e mentre l’agitazione generale cresce ed i carrelli vibrano come motori rombanti sulla griglia di partenza, la serranda cigolando stancamente si solleva per consentire l’accesso all’area vendita.
Il mio sguardo divertito incrocia quello di un collega di reparto che ricambia parimenti.  
Nel frattempo i bookmaker stanno valutando le scommesse sull’apertura.
-“ Cioè???”
-“Come cioè, ormai è risaputo che si scommette su tutto, qui da noi si sta puntando sulla quantità di accessi compresi fra le ore 09:00 e le ore 11:00.”
(Naturalmente per diletto, non pensate male, trattasi solo di un gioco.)
Insomma,
in questo giorno di festa, tradizionalmente dedicato a salutari scampagnate o a guerre di gavettoni ricolmi di acqua salata in riva al mare, mi aspettavo di dover raccogliere informi e rotolanti matasse di fieno nei reparti vuoti come fossero una città fantasma, invece  resto sorpreso dalla ragguardevole presenza di persone.
Sarà per la crisi economica oppure per i mutati ideali di svago e benessere, ma la abituale gita di ferragosto è stata sostituita con il tour al centro commerciale, proposto peraltro anche dagli operatori del settore viaggi e vacanze (?). Il motivo per cui vi dico questo e che oggi e per la prima volta,  l’ipermercato in cui lavoro, allineandosi ad analoghe  iniziative di realtà commerciali concorrenti,  ha aperto al pubblico i sui servizi.
Da un punto di vista sociale, non posso che plaudire alla lodevole iniziativa.
Gli anziani, soli in una torrida città, trovano accoglienza e refrigerio all’interno di una cordiale struttura protetta in cui poter socializzare e passare qualche ora in sicurezza e serenità con buona pace dei familiari che possono godersi di una giornata di libertà.
Stessa considerazione può essere applicata alle famiglie a basso reddito.
In  queste strutture, si possono trovare una moltitudine di servizi:
-Beni di consumo;
-Centri benessere;
-Ristorazione;
-Degustazioni ;
-Intrattenimento ecc...
E  molto spesso, a scopo promozionale, questi servizi sono offerti  gratuitamente.
Insomma è più comodo e/o economico recarsi in un centro commerciale  che al mare o in montagna.
Ma sarà anche educativo?
E non voglio essere polemico, è solo una domanda anche perché, quando fu annunciata l’apertura del 15 Agosto, molti avrebbero scommesso sul totale fallimento della trovata:
-“ Ma chi vuoi che venga il giorno di ferragosto.  Per quello che mi riguarda, resterei chiuso in casa piuttosto che farmi vedere in un negozio”
oppure:
-” Con quello che costa tenere aperta una simile struttura, vedrai che non riusciranno a coprire nemmeno le spese.”
Invece in questa particolare ricorrenza, alle ore undici del mattino c’è affluenza, e ancor più non mi appare straordinario vedere famiglie con i bambini.
Questo conferma la mia teoria :
-“ Se è vero che c’è crisi, allora sono certo che verrà gente, con gli attuali costi di viaggio e  alloggio nei luoghi turistici mare o montagna che siano , questa è la mèta più economica”
Squilla il telefono:
-“ Post acquisti buongiorno, come posso aiutarla?”
-“ Si, senta è l’assistenza tecnica vero?”
-“ Se così la vuole chiamare? In realtà non facciamo assistenza diretta …( spigare il nostro servizio in questo caso mi appare inutile)… Comunque dica pure, che succede?
-“ Ecco, allora, ho una lavatrice che ho appena comprato, circa un anno fa, e stamani non funziona e sapesse quanti panni ho da lavare!”
-“ Si calmi un istante e mi  dica con precisione cosa intende dire con non funziona, non si accende, è bloccata e non permette la scelta del programma, si accende ma non si avvia oppure tutte le spie sono accese o tutte sono spente?”
-“ E’ tutto spento, quà non si accende niente,potete mandare qualcuno a controllarla?Ho già messo dentro tutta la biancheria!”
-“ Signora,  a parte che come le ho detto prima, noi non siamo un centro assistenza, inoltre si rende conto che oggi è ferragosto? Credo che nessun laboratorio o call center sia operativo per aprirle una richiesta di assistenza.”
-“ Ma insomma, io come faccio, della lavatrice né ho bisogno!”
-“ La capisco, ma in questo momento l’unico modo che ho per aiutarla è quello di darle il numero di telefono del centro di assistenza, mi può dire che marca è?”
-“ Marca? Ma che né so! E dove lo vedo?”
-“ Guardi sul cassetto per detersivi o al suo fianco, vedrà che li qualcosa c’è scritto”
-“ A ecco, è mica questa x.x...”
-“ Perfetto, ha carta e penna che le detto il numero di telefono?”
-“Sì”
-“ Allora prenda nota 800 …, domani chiama questo numero fornendo modello e numero di serie e loro le dicono quando viene il tecnico.”
-“ Si,per l’appunto e quando verrà stò tecnico?,Ho già messo dentro tutti i panni, poi sa, sono qua in vacanza nella mia casa al mare, i ragazzi si sporcano spesso e tra dieci giorni torno a Bibbiano… cosa vuole le dica, la lavatrice è nuova, l’avrò usata che so, due o tre volte non è possibile che sia già rotta, poi glielo voglio proprio  dire, quest’affare non ha mai funzionato come si deve…”
_” Signora, mi ascolti, io non sono in grado di dire quando arriverà il tecnico. Purtroppo ha avuto la sfortuna di subire un guasto nel periodo meno opportuno dell’anno. Come lei anche riparatori, fornitori e corrieri sono in ferie, segua le mie indicazioni e si goda la vacanza. Buona giornata!”
Per la miseria che persona insistente!
Fortuna che non tutti sono così. 

 Ore 13:10
Durante la pausa pranzo, passeggio nell’area commerciale. Come prevedibile la zona ristorazione è la più affollata.
I bambini chiassosamente consumano i loro hamburger, sbrodolandosi i condimenti sugli abiti.
-“ Avete mai provato ad afferrare con due mani i classici panini di una nota catena di fast food? Sembrano progettati per far schizzare senape e ketchup in ogni dove.”

Qualcun’altro, a dispetto della confusione, si è appisolato accovacciato con la testa sulle gambe del genitore. Fra i tavoli volano degli agitati palloncini colorati, regalati da una simpatico clown ai giovani clienti della tavola calda.  
Qualche adulto brontola per la confusione.
Un simpatico signore dai folti baffi, ma pochi e diradati capelli,  intanto sta bevendo un boccale di schiumosa birra alla spina senza rendersi conto che la giallognola spuma, gli sta tingendo anche le sopracciglia.
Qualche persona  intanto naviga in internet con il cellulare oppure osserva svogliatamente le vetrine dei negozi. I divani invece sono preda ambita di quelli che desiderano leggere un libro sotto delle ampie e illuminanti vetrate a soffitto, rischiando, grazie anche alla mite temperatura, di cadere vittime del sonno.
Nella penombra di un varco destinato a uscita di emergenza, una coppia si sta scambiano affettuose effusioni. Sulla fronte hanno scritto “ Stare alla larga”, distolgo lo sguardo, guai ad invadere la loro intimità.
Ore 14:01
Sono rientrato al mio posto,
A quest’ora le presenze si contano in punta di dita.
Sarà perché gli anni sfilano ed io non mi adatto ai tempi, ma devo proprio ammettere che i miei momenti di libertà non li passerei all’interno di un centro commerciale per nulla al mondo.
Quando posso vado in cerca di un po’ di silenzio, lo scrissi qualche post indietro.
Intanto sto digitando queste righe immerso in un frastornante torrente di parole, suoni, pianti, risa, di cellulari che squillano e ammalianti annunci pubblicitari.
Scapperei all’istante!

Come scegliere di stare in questo caos,

 

Piuttosto che in un luogo come questo?

Io preferisco il dolce infrangersi delle onde sulla battigia.

Ore 20:00
La mia giornata di lavoro è giunta al termine.
So di aver fatto del mio meglio e questo mi basta.
Attraverso la porta di uscita e lascio la confusione dietro di me.
Una folata di aria calda e umida, mi investe. 

Fabrizio P.




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