15 Agosto 2012
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Sereno
Vento: verso N
a 2km/h
Temperatura: min.
23° C max.34°C.
Umidità: 41%
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“
Buongiorno, sono le ore nove e l’ipermercato sta aprendo. La direzione augura
buon lavoro a tutto il personale”
L’annuncio
risuona in tutto l’edificio.
Se
avete letto i miei post precedenti, già sapete che lavoro al post-acquisti di
una noto ipermercato. L’operare in un luogo o “ Non luogo” per citare Marc Augè, rinomato
etnologo e antropologo francese, molto simile ad una città in
miniatura, ha stuzzicato la mia curiosità a scoprire la natura umana e le sue
abitudini. Quindi, eccomi qui, in questo giorno di festa, ad aspettare
che si spalanchino le porte, e vi garantisco che nonostante i molti anni
passati nel settore del commercio, quotidianamente accadono episodi ancora in grado di stupirmi.
Costumi
e consuetudini, stanno lentamente cambiando.
![]() |
Clienti in attesa. |
ore 9:00
Sono
pronto.
I
pochi istanti che precedono l’apertura,
sono sempre molto concitati, così decido di spostarmi leggermente dalla mia
postazione di lavoro per osservare ciò accade. Mentre nei reparti,
freneticamente si concludono le operazioni di rifornimento scaffali e riordino
corsie, è al di là della barriera che divide il centro commerciale dall’ipermercato
che accadono le cose più bislacche.
Traguardando
fra le maglie della ferrosa divisione, intravedo i volti smaniosi dei clienti
in fila. In
particolare, una signora in giacca rossa, con aria di provocazione sta fissando
gli addetti dei banchi vendita come volesse dire loro :
- ”Appena entro, voglio essere
servita per prima, che ho i ninìn (bambini) a casa che dormono e le pentole sul
fuoco”
(
Frase che ho veramente ascoltato mentre ero in attesa nell’ambulatorio del
medico di famiglia).
Vicino
a lei un uomo in jeans e canottiera sbiadita borbotta sottovoce :
-” Ma quando aprono che l’orario è già passato da ben due minuti!”
(ho
letto il labiale),
incoraggiando
un altro che si incarica di gridare:
-”Allora! Vogliamo aprire?”
Ebbene
si, certa gente ha sempre fretta, conosco qualcuno che alle 06:00 del mattino già
spadella sui fornelli e alle 08:00 ha preparato anche la cena del giorno dopo.
-”Per favore, può cortesemente spostare il
carrello leggermente indietro? Altrimenti mi impalla le fotocellule e la
saracinesca non si apre!”
Dichiara
il vigilante all’ingresso.
Al
punto di accoglienza intanto squilla il telefono
-“ Si buongiorno dica pure … si
oggi siamo aperti dalle ore nove alle ore ventuno … no nessun disturbo, grazie buona
giornata anche a lei”
Risponde
gentilmente una collega che poi si volta verso la compagna e sbuffando le
bisbiglia qualcosa all’orecchio.
-“Chissà cosa avrebbe avuto voglia di rispondere se
solo né avesse avuto la libertà”
Penso
fra me.
Nel
frattempo le persone si sono accalcate formando una sorta di imbuto rovesciato,
in puro stile italiano. Qualche fila più dietro,un passeggino dondola a tempo
di musica mentre un bambino scalpita
perché ha bisogno del bagno,
-“No! Non ci vai! Impara a farla
prima di uscire di casa, o meglio a tenertela come faccio io.”
nega
però il genitore che non vuole perdere il suo posto nella fila.
Un
paio di ciabatte di pelle marrone chiaro schiaffeggiano soddisfatte il
pavimento sotto l’energica spinta di un piede agitato, mentre il suono
proveniente dall’impianto di diffusione rimbalza tra i corridoi.
- ” Ahia! Ma vuole stare attento con quel carrello! E’ la
seconda volta che mi urta il calcagno!”
- ” Mi scusi, ma qualcuno qua dietro mi ha spinto... Scusi di nuovo!”
L’incessante
fruscio del condizionatore d’aria sovrapposto al brusio di fondo, crea
un’atmosfera da gran premio e mentre l’agitazione generale cresce ed i carrelli
vibrano come motori rombanti sulla griglia di partenza, la serranda cigolando
stancamente si solleva per consentire l’accesso all’area vendita.
Il
mio sguardo divertito incrocia quello di
un collega di reparto che ricambia parimenti.
Nel
frattempo i bookmaker stanno valutando le scommesse sull’apertura.
-“
Cioè???”
-“Come cioè, ormai è risaputo che
si scommette su tutto, qui da noi si sta puntando sulla quantità di accessi
compresi fra le ore 09:00 e le ore 11:00.”
(Naturalmente
per diletto, non pensate male, trattasi solo di un gioco.)
in
questo giorno di festa, tradizionalmente dedicato a salutari scampagnate o a guerre
di gavettoni ricolmi di acqua salata in riva al mare, mi aspettavo di dover
raccogliere informi e rotolanti matasse di fieno nei reparti vuoti come fossero
una città fantasma, invece resto sorpreso
dalla ragguardevole presenza di persone.
Sarà
per la crisi economica oppure per i mutati ideali di svago e benessere, ma la abituale
gita di ferragosto è stata sostituita con il tour al centro commerciale,
proposto peraltro anche dagli operatori del settore viaggi e vacanze (?). Il
motivo per cui vi dico questo e che oggi e per la prima volta, l’ipermercato in cui lavoro, allineandosi ad
analoghe iniziative di realtà
commerciali concorrenti, ha aperto al
pubblico i sui servizi.
Da
un punto di vista sociale, non posso che plaudire alla lodevole iniziativa.
Gli
anziani, soli in una torrida città, trovano accoglienza e refrigerio
all’interno di una cordiale struttura protetta in cui poter socializzare e
passare qualche ora in sicurezza e serenità con buona pace dei familiari che
possono godersi di una giornata di libertà.
Stessa
considerazione può essere applicata alle famiglie a basso reddito.
In queste strutture, si possono trovare una
moltitudine di servizi:
-Beni
di consumo;
-Centri
benessere;
-Ristorazione;
-Degustazioni
;
-Intrattenimento ecc...
E molto spesso, a scopo promozionale, questi
servizi sono offerti gratuitamente.
Insomma
è più comodo e/o economico recarsi in un centro commerciale che al mare o in montagna.
Ma
sarà anche educativo?
E
non voglio essere polemico, è solo una domanda anche perché, quando fu
annunciata l’apertura del 15 Agosto, molti avrebbero scommesso sul totale
fallimento della trovata:
-“ Ma chi vuoi che venga il giorno
di ferragosto. Per quello che mi
riguarda, resterei chiuso in casa piuttosto che farmi vedere in un negozio”
oppure:
-” Con quello che costa tenere
aperta una simile struttura, vedrai che non riusciranno a coprire nemmeno le
spese.”
Invece
in questa particolare ricorrenza, alle ore undici del mattino c’è affluenza, e ancor
più non mi appare straordinario vedere famiglie con i bambini.
Questo
conferma la mia teoria :
-“ Se è vero che c’è crisi, allora
sono certo che verrà gente, con gli attuali costi di viaggio e alloggio nei luoghi turistici mare o montagna
che siano , questa è la mèta più economica”
Squilla
il telefono:
-“ Post acquisti buongiorno, come
posso aiutarla?”
-“ Si, senta è l’assistenza tecnica
vero?”
-“ Se così la vuole chiamare? In
realtà non facciamo assistenza diretta …( spigare il nostro servizio in questo
caso mi appare inutile)… Comunque dica pure, che succede?
-“ Ecco, allora, ho una lavatrice
che ho appena comprato, circa un anno fa, e stamani non funziona e sapesse
quanti panni ho da lavare!”
-“ Si calmi un istante e mi dica con precisione cosa intende dire con non
funziona, non si accende, è bloccata e non permette la scelta del programma, si
accende ma non si avvia oppure tutte le spie sono accese o tutte sono spente?”
-“ E’ tutto spento, quà non si
accende niente,potete mandare qualcuno a controllarla?Ho già messo dentro tutta
la biancheria!”
-“ Signora, a parte che come le ho detto prima, noi non
siamo un centro assistenza, inoltre si rende conto che oggi è ferragosto? Credo
che nessun laboratorio o call center sia operativo per aprirle una richiesta di
assistenza.”
-“ Ma insomma, io come faccio,
della lavatrice né ho bisogno!”
-“ La capisco, ma in questo momento
l’unico modo che ho per aiutarla è quello di darle il numero di telefono del
centro di assistenza, mi può dire che marca è?”
-“ Marca? Ma che né so! E dove lo
vedo?”
-“ Guardi sul cassetto per
detersivi o al suo fianco, vedrà che li qualcosa c’è scritto”
-“ A ecco, è mica questa x.x...”
-“ Perfetto, ha carta e penna che
le detto il numero di telefono?”
-“Sì”
-“ Allora prenda nota 800 …, domani
chiama questo numero fornendo modello e numero di serie e loro le dicono quando
viene il tecnico.”
-“ Si,per l’appunto e quando verrà
stò tecnico?,Ho già messo dentro tutti i panni, poi sa, sono qua in vacanza
nella mia casa al mare, i ragazzi si sporcano spesso e tra dieci giorni torno a
Bibbiano… cosa vuole le dica, la lavatrice è nuova, l’avrò usata che so, due o
tre volte non è possibile che sia già rotta, poi glielo voglio proprio dire, quest’affare non ha mai funzionato come
si deve…”
_” Signora, mi ascolti, io non sono
in grado di dire quando arriverà il tecnico. Purtroppo ha avuto la sfortuna di
subire un guasto nel periodo meno opportuno dell’anno. Come lei anche
riparatori, fornitori e corrieri sono in ferie, segua le mie indicazioni e si
goda la vacanza. Buona giornata!”
Per
la miseria che persona insistente!
Fortuna
che non tutti sono così.
Ore 13:10
Durante
la pausa pranzo, passeggio nell’area commerciale. Come prevedibile la zona
ristorazione è la più affollata.
I
bambini chiassosamente consumano i loro hamburger, sbrodolandosi i condimenti
sugli abiti.
-“ Avete mai provato ad afferrare con
due mani i classici panini di una nota catena di fast food? Sembrano progettati
per far schizzare senape e ketchup in ogni dove.”
Qualcun’altro,
a dispetto della confusione, si è appisolato accovacciato con la testa sulle
gambe del genitore. Fra i tavoli volano degli agitati palloncini colorati, regalati
da una simpatico clown ai giovani clienti della tavola calda.
Qualche
adulto brontola per la confusione.
Un
simpatico signore dai folti baffi, ma pochi e diradati capelli, intanto sta bevendo un boccale di schiumosa
birra alla spina senza rendersi conto che la giallognola spuma, gli sta tingendo
anche le sopracciglia.
Qualche
persona intanto naviga in internet con
il cellulare oppure osserva svogliatamente le vetrine dei negozi. I divani
invece sono preda ambita di quelli che desiderano leggere un libro sotto delle
ampie e illuminanti vetrate a soffitto, rischiando, grazie anche alla mite
temperatura, di cadere vittime del sonno.
Nella
penombra di un varco destinato a uscita di emergenza, una coppia si sta
scambiano affettuose effusioni. Sulla fronte hanno scritto “ Stare alla larga”,
distolgo lo sguardo, guai ad invadere la loro intimità.
Ore 14:01
Sono
rientrato al mio posto,
A
quest’ora le presenze si contano in punta di dita.
Sarà
perché gli anni sfilano ed io non mi adatto ai tempi, ma devo proprio ammettere
che i miei momenti di libertà non li passerei all’interno di un centro
commerciale per nulla al mondo.
Quando
posso vado in cerca di un po’ di silenzio, lo scrissi qualche post indietro.
Intanto sto digitando queste righe immerso in un frastornante torrente di
parole, suoni, pianti, risa, di cellulari che squillano e ammalianti annunci
pubblicitari.
Scapperei
all’istante!
Come
scegliere di stare in questo caos,
Piuttosto
che in un luogo come questo?
Io preferisco il dolce infrangersi delle onde sulla battigia.
Ore 20:00
La
mia giornata di lavoro è giunta al termine.
So
di aver fatto del mio meglio e questo mi basta.
Attraverso
la porta di uscita e lascio la confusione dietro di me.
Una
folata di aria calda e umida, mi investe.
Fabrizio P.
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