“Quando credi di aver raggiunto il
fondo, scopri una botola per scendere ancora più in basso.”
Della mia complicata
situazione economico/familiare, già scrissi in un post precedente, ma ho sempre
affrontato le difficoltà in modo
positivo e di recente sembrava che la vita stesse imboccando una strada meno
tortuosa:
- Mia moglie aveva trovato un
lavoro trimestrale con la promessa di una definitiva assunzione da lì a tre mesi;
- Io ero stato trasferito in
un luogo di lavoro meno caotico;
- Mio figlio continuava con
profitto gli studi universitari;
- Mia figlia sembrava
manifestare sincero interesse per la
scuola che sta frequentando.
Quando improvvisamente all’inizio
del mese di Agosto, un ictus colpiva mia moglie, causandole la
disabilità degli arti nella parte sinistra del corpo:
” L’ictus si verifica quando l’afflusso di sangue ad
una parte del cervello viene interrotto o si riduce gravemente, privando il
tessuto cerebrale di ossigeno e nutrimento. Nel giro di pochi minuti, le cellule
cerebrali cominciano a morire e in virtù dell’area interessata, si evidenziano deficit
di diversa natura. La buona notizia e che nei prossimi mesi, data anche la
giovane età della donna, gli esercizi di riabilitazione praticati con costanza
e fiducia, la aiuteranno a recuperare molto degli originari movimenti e potrà
tornare ad essere indipendente. Ma quasi certamente non potrà svolgere il
lavoro che stava facendo o qualunque altro lavoro fisicamente impegnativo.” Dissero i medici, che equivale a dire: ” non potrà più lavorare.”
Ed i progressi lentamente si stanno
manifestando e noi tutti siamo speranzosi e i nostri animi più leggeri. Ma un bel vaffanculo stavolta me lo voglio concedere.