30 settembre 2012

La luna



La luna

Ryokan, un maestro di Zen, viveva nella più assoluta semplicità in una piccola capanna ai piedi di una montagna. 
Una sera un ladro entrò nella capanna e fece la scoperta che non c'era proprio niente da rubare.
Ryokan tornò e lo sorprese. 
«Forse hai fatto un bel pezzo di strada per venirmi a trovare,» disse al ladro «e non devi andartene a mani vuote. Fammi la cortesia, accetta i miei vestiti in regalo».
Il ladro rimase sbalordito. 
Prese i vestiti e se la svignò.
Ryokan si sedette, nudo, a contemplare la luna. 
«Pover'uomo,» pensò «avrei voluto potergli dare questa bella luna».

Il Fiore


Il Fiore

Un giorno il Buddha si presentò davanti all'assemblea dei monaci. 
Tutti si aspettavano che egli tenesse uno dei suoi abituali sermoni per illustrare la dottrina, il dharma

 
Ma il maestro, quella volta, non disse nulla.

A un certo punto, sempre senza pronunciare parola, sollevò con una mano un fiore. 

I monaci restarono in attesa che dicesse qualcosa; egli però se ne stava immobile e silenzioso con quel fiore in mano, e osservava i loro volti. 

All'improvviso il suo sguardo si fermò su Kasyapa. Kasyapa sorrise. Anche il Buddha sorrise.
 

Può darsi


Può darsi

Ad un contadino era fuggito via il cavallo. 

"Che sfortuna!", dissero i suoi amici. "Può darsi", rispose l'uomo. 
Qualche giorno dopo il cavallo ritornò insieme ad un altro cavallo ancora più bello e robusto. 

"Che fortuna!", esclamarono gli amici. "Può darsi", replicò il contadino.
Il giorno dopo, suo figlio cercando di cavalcare il cavallo selvatico cadde e si ruppe una gamba. 

"Che disgrazia!", commentarono gli amici. "Può darsi", rispose il contadino.
Una settimana più tardi, tutti i giovani maschi del paese, tranne il figlio con la gamba rotta, furono mandati a combattere in una guerra sanguinosa. 
"Come tutto si è volto al meglio", dissero meravigliati gli amici. "Può darsi", disse il contadino.


17 settembre 2012

Ferragosto



15 Agosto 2012
Ore 9:00


Sereno
Vento: verso N a 2km/h
Temperatura: min. 23° C max.34°C.
Umidità: 41% 

“ Buongiorno, sono le ore nove e l’ipermercato sta aprendo. La direzione augura buon lavoro a tutto il personale”

L’annuncio risuona in tutto l’edificio.
Se avete letto i miei post precedenti, già sapete che lavoro al post-acquisti di una noto ipermercato.  L’operare in un  luogo o “ Non luogo” per citare Marc Augè, rinomato etnologo e antropologo francese, molto simile ad una città in miniatura, ha stuzzicato la mia curiosità a scoprire la natura umana e le sue abitudini. Quindi, eccomi qui, in questo giorno di festa, ad aspettare che si spalanchino le porte, e vi garantisco che nonostante i molti anni passati nel settore del commercio, quotidianamente accadono episodi ancora  in grado di stupirmi.

08 settembre 2012

La Botola




 
“Quando credi di aver raggiunto il fondo, scopri una botola per scendere ancora più in basso.”







Della mia complicata situazione economico/familiare, già scrissi in un post precedente, ma ho sempre affrontato le difficoltà  in modo positivo e di recente sembrava che la vita stesse imboccando una strada meno tortuosa:

- Mia moglie aveva trovato un lavoro trimestrale con la promessa di una definitiva assunzione da lì  a tre mesi;
- Io ero stato trasferito in un luogo di lavoro meno caotico;
- Mio figlio continuava con profitto gli studi universitari;
- Mia figlia sembrava manifestare sincero interesse  per la scuola che sta frequentando.
  
Quando improvvisamente all’inizio del mese di Agosto, un ictus colpiva mia moglie, causandole la disabilità degli arti nella parte sinistra del corpo:
” L’ictus si verifica quando l’afflusso di sangue ad una parte del cervello viene interrotto o si riduce gravemente, privando il tessuto cerebrale di ossigeno e nutrimento. Nel giro di pochi minuti, le cellule cerebrali cominciano a morire e in virtù dell’area interessata, si evidenziano deficit di diversa natura. La buona notizia e che nei prossimi mesi, data anche la giovane età della donna, gli esercizi di riabilitazione praticati con costanza e fiducia, la aiuteranno a recuperare molto degli originari movimenti e potrà tornare ad essere indipendente. Ma quasi certamente non potrà svolgere il lavoro che stava facendo o qualunque altro lavoro fisicamente impegnativo.”  Dissero i medici, che equivale a dire: ” non potrà più lavorare.”

Ed i progressi lentamente si stanno manifestando e noi tutti siamo speranzosi e i nostri  animi più leggeri.  Ma un bel vaffanculo stavolta me lo voglio concedere.