10 luglio 2018

Perenni Insoddisfatti


 
Perenni insoddisfatti



“Alcune di queste affermazioni vi sono familiari?”

1.     “Il lavoro non mi soddisfa, mi faccio un mazzo tanto ma non vengo considerato, per non parlare poi dello stipendio …”

2.     “Gli uffici statali, sono inefficienti, il personale è maleducato e fannullone.”

3.     “ Con il misero stipendio che guadagno, non riesco a fare fronte alle spese, non posso permettermi una vacanza né tantomeno una macchina nuova.”

4.      “ Per necessità, uso i mezzi pubblici, ma sono troppo affollati, malconci e sempre in ritardo”

5.     “ I miei compagni di scuola, hanno tutti il motorino, perché non posso averlo anch’io?”

6.     “Voglio un cellulare nuovo! Quello che ho adesso non va in internet!”

7.     “ A casa c’è sempre da fare e nessuno mi aiuta. Sono stressata, avrei proprio bisogno di una settimana di relax in beauty farm”

8.     “ In tv ho visto un robot da cucina che fa tutto da solo...”

“E ora qualche slogan pubblicitario:”

A.    “Al lavoro, sul tram, in viaggio … Le persone che contano usano Il-Phon”

B.    “ Non hai ancora trovato la tua anima gemella? Mettiti al volante della nuova sportiva Pallina Motor”

C.   “Usa il detersivo pinco pallino e i tuoi panni saranno più bianchi del bianco della vicina”

D.   “La sanità non funziona? Le tasse ti strangolano? Alle prossime elezioni Vota Tizio. Lui ha la soluzione “(è una promessa o una minaccia?)

“Ok, forse sono un po’ banale, però … a grandi linee …o suppergiù, il risultato potrebbe  essere questo:”

a.     “ Se vuoi essere uno che conta devi usare …”
b.     “ Compra quell’auto e donne e/o uomini cadranno ai tuoi piedi “
c.      “ Sei invidiosa della tua vicina? Prenditi una rivincita  usando il …”
d.     “ Chi non ha almeno una questione in sospeso con le istituzioni … ”

Anche se pensiamo di esserne immuni, siamo perseguitati da informazioni che inconsciamente influenzano le nostre scelte.


“ Non ci credi? Prova a ricordare…sai quel motivetto? Quante volte lo hai fischiato? Ecco adesso guarda nella dispensa …”

Lo devo accettare:
“siamo parte integrante della subdola e caliginosa macchina del consumismo, creata ad arte, per indurci falsi bisogni e mendaci aspettative”.
Perennemente infelici e scontenti, cerchiamo di consolarci con lo shopping, magari pagando a rate un sofisticato quanto effimero ritrovato tecnologico oppure un’auto nuova, anche quando non possiamo permettercelo. Poi, quando inevitabilmente il giocattolo nuovo si guasta oppure diventa obsoleto, ci sentiamo frustrati perché il finanziamento non è ancora stato estinto e non riusciamo ad essere omologati alle tendenze del momento.

I messaggi pubblicitari, sono un’ efficace mezzo di persuasione.

Viviamo sempre più isolati, persino da noi stessi, serrati tra le rassicuranti mura domestiche per difendere le nostre futilità. 

“Incredibile! Oggi rubano più Tablet, Computer , televisori e telefonini, che prodotti di prima necessità. Sono sconvolto!”

Costretti ad una esistenza virtuale, preferiamo relazionarci con gli altri a distanza (social networking), mediante il computer o il cellulare e se usciamo di casa, tassativamente in auto, ci chiudiamo nuovamente tra le pareti di un sicuro centro commerciale per continuare a navigare col netbook gratuitamente in WI-FI.
Incapaci di razionalizzare la nostra ossessione, questa lentamente ci logora, sino alla comparsa dei primi sintomi della depressione che dobbiamo necessariamente curare, per la gioia delle industrie farmaceutiche.

“Pensare che è tutto pianificato!”
“Una visione esagerata, non è vero?”

Insomma!
“Ma chi ce lo fa fare di sottometterci agli stereotipi imposti da chissà quale multinazionale.”

Riappropriamoci dei veri valori  dell’esistere.
Riconquistiamo la nostra individualità, i nostri spazi, il nostro mondo, la nostra terra e... la nostra vita.
Diamoci da fare, gli unici artefici del nostro destino, siamo noi.

Ripetiamo:“Non sono soggetto al comportamento altrui.”
Fonte: http://www.toby-ng.com/graphic-design/the-world-of-100/
A noi non manca nulla: comodità, assistenza medica, lavoro, scuola ecc.. (Sul lavoro ho qualche dubbio)
 Ma allora per quale motivo non siamo contenti della nostra vita?
Nel mondo vi sono popoli che non hanno energia elettrica ne acqua potabile. Persone che devono marciare chilometri per andare a scuola o a ricevere cure mediche. Eppure se guardo gli occhi di quei bambini, donne, uomini,  intravedo in loro gioia e speranza, quella luce che invece si è spenta in molti di noi che hanno avuto la fortuna di nascere nelle cosiddette aree civilizzate




“ Ma a me non importa sapere che qualcuno sta peggio, in fin dei conti loro sono felici di quello che hanno perché non conoscono altro; io guardo quelli che stanno meglio!”

"Ehi, ma chi sei? Pensandola così trascorriamo il tempo a tormentarci nell’invidia."

Non voglio fare il predicatore, semplicemente sono curioso come quando ero bambino e se vedo qualcosa che non capisco chiedo.

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Fonti:

Mortalità e malnutrizione: oltre 8 milioni di bambini sotto i 5 anni continuano a morire ogni anno per malattie banali, come diarrea e polmonite o perché malnutriti; 195 milioni quelli affetti da malnutrizione cronica nel mondo
Nel 2000 il mondo all’unanimità prometteva: entro il 2015 avremo ridotto di 2/3 la mortalità infantile (1). A fine 2010 le promesse sono un’eco imbarazzante mentre la realtà sono numeri che scendono lenti e incerti o addirittura risalgono drammaticamente.

8.1 milioni di bambini sotto i 5 anni continuano a morire ogni anno per cause banali e prevenibili. Un terzo di queste morti ha come concausa la malnutrizione, acuta o cronica, denuncia il Rapporto su La mortalità infantile e l’impatto della malnutrizione di Save the Children – la più grande organizzazione internazionale indipendente che dal 1919 lotta per migliorare concretamente le condizioni di vita dei bambini. Sono oltre 4 milioni in Africa, 3.7 milioni in Asia e circa 240 mila in America Latina e nei Caraibi, i bambini che perdono la loro battaglia per la sopravvivenza ogni anno. 64 i paesi dove si combatte questa guerra e dove si concentra il 95% delle morti infantili del pianeta. Ciad, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Guinea-Bissau, Sierra Leone, Mali, Somalia, Repubblica Centro Africana, Burkina Faso, Burundi, i 10 stati con i più alti tassi di mortalità infantile del mondo.

Il 90% delle morti è dovuto a poche, prevenibili e curabili malattie: in particolare, polmonite, diarrea e malaria sono responsabili di oltre il 40% dei decessi infantili. Oltre 3.5 milioni di morti avviene alla nascita, in gran parte dei casi per gravi infezioni (es. sepsi, polmonite, tetano), asfissia o parto prematuro. “Fino a non tantissimi anni fa anche in Italia la mortalità infantile e la malnutrizione erano un problema molto grave che però è stato superato e risolto alla radice ”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children per l’Italia. “La verità è che la mortalità infantile e la malnutrizione possono essere vinte con semplici soluzioni e medicine ben conosciute e disponibili…






…e se vedo qualcosa che non capisco chiedo.

Viviamo nel 21° secolo, ma nonostante la nostra avanzata tecnologia, le conquiste medico-scientifiche ma, più di ogni altra cosa, a dispetto di tutta l’informazione ed il sapere di cui disponiamo, domando:

“PERCHE’ NEL MONDO MUOIONO  CIRCA 20.000 BAMBINI  AL GIORNO?”
“E su questo argomento non voglio dire altro”


Il nostro pianeta, l’ambiente e tutti i suoi abitanti, risentono  del riscaldamento globale, l’auspicato processo di civilizzazione che lentamente coinvolge milioni di persone (maggiore ricchezza, possesso dei mezzi di produzione), di certo non migliora la situazione in termini di ecologia.


Fare a meno di tante frivolezze, consumare meno e inquinare meno, aiuterebbe  il nostro ecosistema, sosterrebbe noi, il nostro equilibrio ed il nostro portafogli.
 Siamo veramente disposti a sacrificare parte delle nostre comodità a favore del benessere comune? 
 
Ritrovare le nostre radici, imparare ad ascoltare e conoscere meglio sé stessi, tornare a vivere a contatto con la natura, lontano dallo stress quotidiano, dallo smog e dal frastuono cittadino, potrebbe essere un toccasana per le  nostre tensioni .

Cucina Vegertariana
In questa trasformazione, anche il cibo è fondamentale.

Quando possiamo regaliamoci una gita in campagna, al mare o in montagna, per riscoprire gli antichi sapori di una sana e più genuina alimentazione e gustarli con tempi e ritmi più idonei al proprio equilibrio. Sarebbe certamente di sollievo al nostro organismo.

Esercitare una qualunque attività fisica svolta all’aperto …
per esempio pedalare…

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