04 marzo 2018

Prefazione

 
Confini Labili

Un impetuoso vento di tramontana mi accompagna sulla spiaggia in questa fredda mattina invernale. Dietro di me solo sabbia arrendevole. Svanisce, sgretolando ogni segno del mio passaggio, mentre lentamente mi incammino verso la riva. Sulla battigia i resti della recente mareggiata ed il frastuono della risacca. Il fortunale da poco trascorso ha reso l'aria pura ed il cielo terso. Mai come oggi mi è apparsa chiara e definita la linea di demarcazione tra mare e cielo. L'orizzonte. Il limite fisico della curvatura terrestre oltre il quale non vediamo.
Nella mente un vortice di pensieri a cui dare ordine.
Quale luogo migliore!
Ed allora eccomi qui a scrivere, con una penna tanto intangibile quanto indelebile, su questo foglio bianco esperienze, sogni, speranze ed illusioni.
In questo non luogo fatto di incalcolabili universi dai confini labili ho voluto esserci anch’io e come tutti voi ho lasciato la mia impronta. Questa volta il vento non la spazzerà nell'oblio.
Perché confini labili?
Semplicemente perché sconfinati sono i pascoli del sapere dalle molteplici verità, che molto spesso intersecandosi , mutano e ci disorientano.
Ed io, seduto nella zona del crepuscolo, resto ad osservare, assaporare, vivere e condividere ogni trasformazione.